…Quando uscirono le prime bottiglie di vino dalla cantina di casa e, da allora, la famiglia LODI CORAZZA coltiva gli stessi terreni, con la costanza e la passione di chi è parte del TERRITORIO e lo ha rispettato negli anni, adottando una AGRICOLTURA INTEGRATA che ne ha mantenuto intatta la biodiversità.
Fare agricoltura è una tradizione familiare che oggi prosegue con i fratelli Silvia e Cesare Corazza.I due fratelli, negli anni, hanno rinnovato la struttura ed i vigneti, proseguendo lo sviluppo vitienologico dell’azienda e selezionando i cloni autoctoni e internazionali già presenti sui loro terreni, coltivati per generazioni dalla famiglia materna Lodi, ed esaltati dalla magra terra rossa di Zola Predosa, all’interno della zona DOC Colli Bolognesi.
Con l’idea che il vino sia un prodotto della terra, il risultato vivente di un’idea e di una tradizione millenaria, che ha bisogno dei suoi tempi e dei suoi equilibri per maturarsi, migliorare e durare nel tempo, a testimonianza di una annata speciale.
LA STORIA
era il 1726…
Era il 1726, lo Stato della Chiesa aveva iniziato a cedere i propri possedimenti terrieri bolognesi. Da allora e su quegli stessi terreni, la famiglia Lodi si occupa di agricoltura. La nostra è una famiglia di antica tradizione commerciale approdata nella bella campagna Felsinea, da sempre terra di confine tra Impero e Chiesa. Lì trovò nella viticoltura e nel vino la sua anima. Il primo documento che testimonia la produzione e la vendita di vino da parte dei Lodi risale al 1877.
Verso la fine degli anni cinquanta del secolo scorso metà dell’azienda viene ereditata da nostra madre Lodi Maria Luisa, succeduta alla morte di Raffaele Lodi come unica erede, e così da una parte rimane un braccio Lodi che fonderà in seguito l’azienda Santa Caterina, e dall’altro, un braccio che fonderà Lodi Corazza. Nel 1960, con l’ingresso di nostro padre Corrado Corazza, l’azienda comincia ad assumere sempre più la fiducia nella cultura specializzata della vite e le nuove tecnologie entrano in cantina ad affiancare le sapienze tradizionali dei cantinieri.
Dal 1997, noi…
Cesare e Silvia Corazza che gestiamo in società il patrimonio familiare, puntando sulla qualità delle uve e dei vini che produciamo, investendo sul turismo del vino, come testimonianza delle tradizioni locali.
Il trascorrere del tempo ha indubbiamente modificato questi territori, ma i vigneti sono rimasti dov’erano, intatti. Come a controllare che ancora oggi tutto proceda secondo le volontà degli avi. A noi è bastato dare nuova linfa a quello che già c’era, rigenerare i vecchi vigneti: Il Pignoletto della Mamma, la Barbera di Iaio, il Merlot del Babbo, il Sauvignon di Napoleone o l’Albana del Nonno, perché in ogni parte della nostra tenuta c’è una storia che ha voglia di essere raccontata, un’anima che parla…